Tab Article
La poetessa Maria Galluzzo apre la sua seconda raccolta poetica inserendosi in quella corrente letteraria, tipica di fine Ottocento e inizio Novecento, in cui la visione soggettiva delle cose si carica di valenze allusive e simboliche che rimandano a qualcosa che è al di là di esse. In questa silloge, possiamo infatti cogliere la sfera dell'io di chi scrive confondersi con la realtà oggettiva. Come docente e amante della Letteratura francese, l'autrice impara da Baudelaire e da Mallarmé l'arte di un "verseggiare sintetico", in quest'ottica la sua poesia può essere vista come il prodotto originale di un movimento letterario in cui la parola poetica della tradizione classica giunge alla sua estremità espressiva.